La Grancia di Cuna

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La Grancia di Cuna amministrava un territorio vastissimo con case, poderi, botteghe, colombai, fornaci di mattoni e di calcina, mulini ed osterie.

Descrizione

CUNA
La località era già nota per la presenza di uno “xenodochio” (ospedale), nel 1152, ma la sua importanza iniziò quando nel 1314 si decise di costruire la Grancia del Santa Maria della Scala.
I beni intorno alla grancia erano stati accumulati dall’ Ospedale senese durante tutto il 1200, ma le acquisizioni maggiori furono quelle di fine secolo e soprattutto intorno al borgo, assunsero fondamentale importanza, i lasciti del 1295 da parte dell’allora Rettore Ristoro di Giunta.
Fu però il suo successore Giovanni di Tese Tolomei che, a partire dal settembre 1314 cominciò la costruzione della grancia intorno ad un preesistente “castelletto” sul “poggiarello” di Cuna.
L’imponente struttura era una vera e propria fattoria alle cui dipendenze c’era un pull di maestranze con a capo un “grancere”.

Cuna

La Grancia di Cuna amministrava un territorio vastissimo con case, poderi, botteghe, colombai, fornaci di mattoni e di calcina, mulini ed osterie.
Inoltre, fungeva da deposito di grano, farina, cereali ed in seguito anche di bozzoli per la seta.
Fu il principale fornitore di farina della città di Siena svolgendo anche da magazzino di riserva in caso di epidemie e di carestie.
Già nel 1317/1318, pochi anni dopo la nascita, la Grancia di Cuna possedeva:

3,7  ETTARI AD ISOLA D’ARBIA;    3,7  ETTARI A PONZANO
17,8 ETTARI AD ARBIOLA;     11,9 ETTARI A MONTERONI
1,3  ETTARI A LUCIGNANO D’ARBIA;   2,2  ETTARI A QUINCIANO
5,0  ETTARI A CURIANO;    9,4  ETTARI A SAN FABIANO
2,8  ETTARI A CAPPANNETO

Nel 1366, dopo aver subito danneggiamenti da parte delle Compagnie di Ventura e dopo una petizione fatta al Consiglio Generale di Siena da parte delle comunità circostanti, viene decisa la fortificazione della Grancia i cui lavori dureranno una ventina di anni, ma anche la presenza costante di una piccola guarnigione a sua difesa.
In seguito, una seconda cinta muraria verrà costruita attorno alla precedente.
A Cuna sostarono molti personaggi illustri del passato tra cui ci corre obbligo ricordare:
Papa Urbano VI, Papa Martino V, Papa Paolo III, Carlo VIII re di Francia.
Nel Settembre 1640 vi morì Carlo di Guisa della famiglia dei Lorena, le cui viscere sono ancora conservate nella vicinissima chiesa di S. Giacomo, con tanto di lapide commemorativa voluta dalla moglie e scolpita da Tommaso Redi. (Carlo fu il figlio maggiore del celebre Enrico di Guisa fatto uccidere da Enrico III Re di Francia, e di Caterina di Clavers).
Appena fuori dalle mura della Grancia, l’antichissima Chiesa di San Giacomo (poi S. Giacomo e Cristoforo), di cui abbiamo notizie a partire dal 1267, ma che con molta probabilità era già presente ai tempi dello “xenodochio” e cioè nel 1152.
Anche la Chiesa fu in parte ricostruita nel 1314, ai tempi della fondazione della Grancia ed era anch’essa, almeno da quegli anni, di pertinenza dell’Ospedale di Siena.
All’interno della Chiesa di San Giacomo, importanti affreschi del 1300, tra cui la raffigurazione del “Miracolo dell’impiccato” riconducibile a “Primo Maestro di Lecceto”  e datata 1320 (c.a.).

Miracolo Impiccato a Cuna

Ultimo aggiornamento: 22/06/2023, 12:58