Se, dunque, ci facciamo viandanti disposti a gustare la lentezza del nostro viaggiare, in velocipede o più verosimilmente in bicicletta, oppure a cavallo o a piedi, possiamo scoprire che qui la strada e i fiumi si intersecano dando vita a una serie numerosa di attraversamenti e di ponti in entrambi i sensi, secondo assi ortogonali. E volendo, avremmo tutto l’agio di scoprire e il piacere di pensare che “l’intreccio di fiumi e strade è spesso inestricabile, proprio come quello fra geografia e storia”. Infatti, se diamo uno sguardo alla cartina, vediamo che il territorio di Monteroni si dispone, pur allargandosi in direzione sud-ovest, lungo le valli del Tressa e dell’Arbia, ovvero lungo la via Francigena, che sfrutta a sua volta il percorso e l’apertura delle valli fluviali. Monteroni è situata sulle due rive dell’Arbia, proprio all’incrocio che la strada e il fiume formano con un’altra direttrice, la quale conduce verso Asciano o, tornando indietro, verso le suggestive località collinari. Quanto all’Arbia – che nasce nelle colline del Chianti e attraversa il territorio delle Crete senesi per gettarsi infine nell’Ombrone presso Buonconvento -, dobbiamo dire che è fiume famoso nel mondo per essere citato da Dante Alighieri nel canto X “dell’Inferno”. È il più importante corso d’acqua a sud di Siena, e da ciò si origina tutta la sua importanza storica. Dal canto suo, il Tressa – che deriva da una voce latina che significa appunto ‘trasversale’ – è uno degli affluenti di destra dell’Arbia. La storia di questi luoghi è, dunque, la storia di un percorso viario – la via Francesca o Romea – che è uno fra i più importanti dell’antichità, del Medioevo e dell’età moderna; ma è anche la storia di corsi d’acqua, di mulini e di ponti. Non ci meraviglino, pertanto, ma nemmeno ci lascino indifferenti, toponimi come “Molino, Mulinello, Mulinaccio, Ruote” – s’intende di macine – e molti altri che possiamo incontrare nel vostro viaggio.